
14 AGOSTO 1277 (sette anni prima della ‘Meloria’): BATTAGLIA NAVALE TRA GALEA PISANA E GENOVESE.
Le indagini del BSSRP (Black Sea Shipwreck Research Project) guidate dal prof. Sergei Zelenko (ricercatore senior presso l'Università nazionale di Kiev), nel 2006 scavando sulle coste sud-orientali della penisola di Crimea hanno scoperto il duecentesco naufragio di Novy Svet (antica Soldaia), di un relitto di una galea da battaglia pisana affondata dai genovesi il 14 agosto 1277, nei pressi della fortezza di Sudak. Il racconto della battaglia navale si trova in un manoscritto di Obertus Stanconus, un cronista crociato genovese.
Narrazione che qui propongo:
Nel 1277 due galee dei Pisani erano andate armate a Costantinopoli prolungando la loro permanenza, alcuni uomini di queste galee attaccarono due genovesi che erano a Costantinopoli. I compatrioti genovesi vennero a sapere dell’assalto, corsero sul posto e picchiarono alcuni dei pisani attaccanti. I Pisani manovrarono una delle loro galee e navigarono nel Mar Nero, inizialmente verso la costa al largo di Synopim, dove aspettavano un'opportunità per vendicarsi. Intanto, una galea genovese che aveva appena attraccato a Pera (Costantinopoli) venendo a conoscenza degli eventi cominciò a inseguire la suddetta galea pisana e, con venti favorevoli, arrivò a Sudak ma mentre si fermavano, la galea pisana li raggiunse di sorpresa. I genovesi manovrarono per attaccare iniziando una battaglia molto combattuta vicina alle coste e vista da tutta la popolazione di Sudak. La vittoria fu riportata dalla galea genovese, i mercanti pisani sopravvissuti furono fatti scendere a terra insieme alle loro merci. La galea venne bruciata davanti a tutti.
Fonti testi, immagini e video:
https://interactive.archaeology.org/blacksea/synopsis.html
Bibliografia:
Oberti STANCONI, J. AURIAE MARCHISII DE CASSINO, B. BONIFACII, Annales Genuenses ab anno MCCLXX, (liber nonus), Nantoidis (ex typograpiiia Augusti Arena MDCCCLVI), pp. 76-77.
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PICCOLA NOTA POSTERIORE AL MIO ARTICOLO:
Il finale non lo metto in dubbio ma, sia analizzando alcuni termini usati nel suo racconto sia recuperando le conoscenze storiche generali, ho seri dubbi su come si siano sviluppati i fatti narrati dal "cronista crociato genovese". In sintesi ritengo che sia stata la Galea pisana ad essere attaccata e non la genovese. Infatti:
((1)) Se i pisani avessero voluto cercare vendetta lo avrebbero potuto già fare all'interno del porto bizantino, e non può valere la teoria che non lo fecero perché si ritenessero inferiori di numero in quanto se così fosse stato sarebbe stato strategicamente suicida dividere ulteriormente le forze e far partire una sola delle due galee.
((2)) il cronista cerca di dare una propria spiegazione (ricerca di vendetta) al fatto che la galea pisana fosse partita verso Synopim ma in quella zona esisteva pure il piccolo ma ricco impero di Trebisonda dove è storicamente accertata la presenza di mercanti pisani quindi, visto che la galea aveva a bordo sia mercanti sia merci è plausibile pensare che i pisani ritenessero lo scontro in Costantinopoli chiuso e cercassero semplicemente di commerciare, anche perché andare a combattere con una galea piena di civili e merci sarebbe stato assolutamente masochista.
((3)) Il fatto che i pisani fecero le cose 'con calma' lo dimostra anche che pur essendo partiti prima della galea genovese inseguitrice, giunsero dopo di essa a sud della penisola di Crimea (probabilmente per proseguire verso i loro Porto Pisano sul Don).
((4)) Infine, sembrerebbe che una volta apparsa la galea pisana a quella genovese, fosse stata quest'ultima a cercar battaglia: "Nostra verò exiens òbviam, praelium inter ipsas est commissum in conspectu hominum Soldajae..."
[[cfr. Oberti STANCONI, J. AURIAE MARCHISII DE CASSINO, B. BONIFACII, Annales Genuenses ab anno MCCLXX, (liber nonus), Nantoidis (ex typograpiiia Augusti Arena MDCCCLVI), p. 77]].
MARIO CHIAVERINI
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