Nonostante le buone intenzioni della tifoseria organizzata che ha chiamato a raccolta, di un mainstream completamente appiattito su posizioni societarie.
Quindi, il campionato di A si sta trasformando in un calvario: retrocessi già ad ottobre, assieme ad un Verona altrettanto inguardabile.
E' stata una finestra sulla prossima B, Pisa-Verona? Sì. E ora?
Il mainstream darà ancora la colpa agli arbitri, agli infortuni, alla traversa (peraltro nemmeno presa oggi), al momentaccio e al lavorone?
Oppure saranno costretti a parlare di squadra mal costruita e incompleta nell'organico, con il più basso monte ingaggio della A (guarda caso) il peggiore attacco del campionato, anche per tentativi fatti?
Non ci sono più scuse e il Tempo presenta il conto: se vogliamo bene al Pisa dobbiamo guardarci allo specchio.
Va bene essere oculati (anche se Corrado in tv aveva promesso 4/5 giocatori con 150 partite ciascuno sulle spalle, lo avete già scordato?) ma farsi prendere a pesci in faccia, anche no.
Qui siamo alla famosa "media Bruno Pace": pareggio in casa e sconfitta fuori dell'allenatore di quel tempo che rilevò Luis Vinicio e che maturò la serie B nel campionato '83-84.
Ma allora era diverso: Romeo era davvero povero di soldi (adesso non abbiamo il Fondo Pamplona?) ma eravamo sicuri del fatto suo. Qui abbiamo dei gestori che rinnovano da presidente, il contratto al proprio figlio direttore sportivo: bella meritocrazia!
E prezzi dei biglietti da urlo.
Chiudo: ma il Pisa non siamo (più) solo noi?
LOTARIO GUSMARI
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