Marina : cronaca di un disastro annunciato

 Lo avevamo previsto ed è successo di nuovo: Marina di Pisa è praticamente senza difese dal mare nella sua parte più a nord.


Questa è la cruda verità che porta paura, disagio e costi non solo economici.


Dopo un anno ci risiamo a spalare sassini e vedere le nostre strade le nostre piazze riqualificate invase dall'acqua salata.


Il disastro annunciato è stato solo mitigato dai miseri interventi fatti in una urgenza che doveva essere tale e che invece si è trascinata tra una chiatta e l'altra e la posa di un po' di sassi nei punti critici che siano le dighe emerse o la soffolta della famosa “cella4” colpevolmente e clamorosamente non completata.


Nel mezzo tanto lavoro, tanto impegno, tanti soldi investiti da Comune e privati per cercare di dare un volto decente al paese, un leccarsi le ferite aspettando ristori mai visti, che non può perdurare.


Ma anche tante affermazioni in ritardo di 20 anni, come “ci voglio dighe più larghe e più a largo” , che fanno davvero male a chi come me si è sempre battuto per cercare soluzioni.


La cosa brutta è che non si può dire che non succederà di nuovo, siamo alla mercé non tanto di un clima ancora da dimostrare che cambi per colpa dell'uomo, ma soprattutto alla mancanza di coraggio più che dei soldi da spendere da parte della Regione.


Ci vuole velocemente un sistema difensivo degno di questo nome, l'Università di Firenze incaricata ha avuto anni per progettarlo, ora basta... dobbiamo iniziare a chiedere danni per questa inerzia.


Nel frattempo ci basterebbe che un Giani spompato e a termine iniziasse a tacere: sarebbe già un risultato. 


Maurizio Nerini



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