Dopo 81 anni, chiariamoci una volta per tutte:
Fu Churchill, indispettito dalle titubanze del governo Badoglio, a insistere per azioni sempre più pesanti e sempre più orientate a gettare panico e distruzioni sulle popolazioni italiane affinché costringessero il governo alla resa senza condizioni.
Lo ripeto fino alla noia: il governo Badoglio aveva avuto un comportamento assurdo, ridicolo e contraddittorio durante il suo goffo approccio alle trattative e tutto ciò è ampiamente narrato e documentato dagli storici (ci sono decine di libri, in proposito).
Dunque gli Alleati si persuasero della necessità di dare un ulteriore colpo di maglio agli italiani. E se Pisa fu tra le città che subirono quel terribile bombardamento, ricordiamoci che le avvisaglie c'erano già state nel luglio, col devastante bombardamento di Livorno, ma la scellerata titubanza di Badoglio causò vittime ancor più numerose nei Balcani e in Grecia, lasciando senza ordini intere divisioni di soldati.
E fu Eisenhower a far sapere a tutto il mondo che l'Italia aveva firmato l'armistizio costringendo Badoglio a uscire allo scoperto nella sera dell'8 settembre, altrimenti chissà quando lo avrebbe fatto...
I pisani, come tanti altri, furono vittime della tragicommedia orchestrata dal Re e da Badoglio. Infine, vorrei chiarire una volta per tutte, che gli Alleati NON avevano per obiettivo la "liberazione" degli italiani, ma quello di sconfiggere i tedeschi e i repubblichini italiani: questa era la logica militare, senza i fronzoli della retorica. Era stata l'Italia a dichiarare la guerra, non dimentichiamolo mai.
GIORGIO BARSOTTI
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