Luminara di San Ranieri : tutte le informazioni

 Domenica 16 giugno, vigilia del patrono San Ranieri, quasi 100.000 lumini a cera illumineranno i due chilometri dei Lungarni di Pisa, esaltando con il bagliore delle fiammelle le forme architettoniche degli storici edifici per creare un’atmosfera suggestiva e unica. È la festa della Luminara che ogni anno richiama a Pisa migliaia di persone. Ancora una volta sarà posta grande attenzione all’ambiente e al recupero totale dei circa 100mila lumini. Una volta disallestiti, infatti, la ditta fornitrice provvederà a recuperare la cera non consumata e riciclare le parti in pvc (bicchierini) e in metallo (tappi antivento). Giugno Pisano La Luminara rientra nel programma del Giugno Pisano, organizzato dal Comune di Pisa, che comprende un ricco calendario di appuntamenti che come da tradizione avrà come momenti culminanti oltre la Luminara (domenica 16 giugno), il Palio di San Ranieri (lunedì 17 giugno) e il Gioco del Ponte (sabato 29 giugno). Gli sponsor di questa edizione del “Giugno Pisano”

I 'GROSSI' PISANI, MONETE PER LA GUERRA E PER LA PACE. di Mario Chiaverini


"[...] La necessità degli scambi avevano già portato alcuni Stati coniare a partire dal XIII secolo a coniare sia monete d'argento, assolutamente prevalenti nel commercio interno, sia monete d'oro, prevalenti nel commercio internazionale. Per quello che riguarda l'argento la novità fu il denaro grosso, una moneta d'argento di maggior peso e miglior lega. 

La svolta iniziò con la riforma monetaria - ma anche politica - attuata dall'imperatore Federico I detto il Barbarossa nell'ambito della lotta con i comuni lombardi: fu così coniato un "denaro imperiale" dal valore di due denari milanesi o pavesi. Questa riforma fu un vero successo e, tra la fine del XII secolo e gli inizi del XIII, Venezia iniziò a coniare un "grosso" - che fu detto anche "ducato d'argento" o "matapan" - d'argento a 965 millesimi del peso di g 2,2 del valore di 26 denari veneziani; nello stesso periodo Genova fece lo stesso con un "grosso" argenteo a 960 millesimi di g 1,5 ca. dal valore di 4 denari genovesi. Siena e Pisa aprirono subito dopo la strada alla coniazioni di grossi in quasi tutte le zecche toscane dal contenuto di g 2,3 di argento fino e dal valore di 12 denari pisani o lucchesi." 

cfr. https://it.wikiversity.org/wiki/Monetazione_medioevale

Sullo stesso argomento consultare anche:

- L. Clerici, Circulation monétaire et fonctions de la monnaie en Italie du Nord dans la seconde moitié du XVe siècle.

- Carlo Maria Cipolla, Moneta e civiltà mediterranea, Neri Pozza, Venezia 1957

- Carlo Maria Cipolla, Storia economica dell'Europa pre-industriale, il Mulino, Bologna 1974

- Carlo Maria Cipolla, Le avventure della lira, il Mulino, Bologna 1975

- Monica Baldassarri, Zecca e monete del comune di Pisa. Dalle origini agli inizi della seconda Repubblica XII secolo-1406. Vol. 1,  Felici, 2010.

L'immagine è tratta da: 

ZENZERO, "Pisa Grosso da 2 Soldi"18 Novembre in Monete Medievali di Zecche Italiane, in 

https://www.lamoneta.it/topic/164475-pisa-grosso-da-2-soldi/

MARIO CHIAVERINI

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