La dignita' di una nazione non si misura solo con i quattrini ( di Andrea Buscemi )

 LEGGO


con grande dispiacere che il Comune di Roma ha deciso di abbattere il Globe Theatre di Villa Borghese che fu diretto dal mio amico Gigi Proietti. Questione di stabilità e sicurezza, ci mancherebbe.

Ma la capitale di un Paese serio non penserebbe solo ad abbattere una struttura certo pericolante (nata per essere provvisoria) ma anche ormai così ricca di storia e suggestioni, e semmai a ricostruirla più solida e duratura.

In questi anni Roma ha dato l'addio a teatri importantissimi : il Valle (dove feci Finale di Partita di Beckett, come Hamm facendomi elevare nel finale fino alla graticcia, debitamente imbracato: ricordo ancora la vertigine), l'Eliseo (dove feci la "prima" di Ecco la Prova! di Giorgio Prosperi), La Cometa (dove portai Paolo Villaggio da me diretto in " Serata d' Addio").

Gravissime perdite non solo per Roma, ma per tutta l'Italia.

A Proietti in piena attività tolsero il teatro Brancaccio (dove provammo un mese Falsfaff e le Allegre Comari di Windsor con Giorgio Albertazzi), che era il suo teatro storico: davanti a una questione di interessi economici non ci fu versi. E gli fu negata (ne sono testimone) la direzione artistica del Teatro Argentina, dopo tante patetiche promesse della politica. 

Adesso Roma cerchi di dare un segnale al mondo, evitando l'ennesima ferita al Teatro e alla Cultura.

Perché la dignità di una nazione non si misura solo coi quattrini.

C'è ben altro, dovremo ricominciare a ricordarcelo.

ANDREA BUSCEMI

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