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BANDIERE DEL TERRITORIO NEGLI STADI: UN PATRIMONIO STORICO DA VALORIZZARE GLI “AMICI DI PISA” DIFENDONO IL ROSSOCROCIATO E IL LEONE DI SAN MARCO DI VENEZIA.
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“Abbiamo seguito con un certo stupore e incredulità le prime notizie stampa provenienti da Padova secondo le quali i tifosi del Pisa sarebbero vigilati dalle FF.OO. per aver esposto la bandiera rossocrociata all’interno dello stadio di Cittadella, luogo nel quale il Pisa Sporting Club ha, sul campo, strappato un prezioso pareggio. Abbiamo assistito alle prese di posizione delle Istituzioni Pisane –sindaco Michele Conti in primis- e della politica pisana sbigottiti per essere diventati “d’emblée”, rappresentanti di uno stemma cittadino “sgradito” o non conforme alle Leggi di P.S. in certi luoghi pubblici. Chiariamo: è senza dubbio sbagliata la norma del decreto sicurezza stadi, che per rimuovere striscioni politici o xenofobi, finisce per sparare poi nel mucchio. Ma sarebbe bastato guardare le maglie dei giocatori in campo di quella partita per capire che si stesse parlando del nulla: il Pisa Sporting Club è l'unica squadra che utilizza lo stemma cittadino all’interno di quello societario in questa serie B. Ed è inserito dagli anni ’20 del ‘900. Quindi conosciuto. Il rossocrociato è poi lo stemma ufficiale del Comune di Pisa che lo eredita dalla notte dei tempi della gloriosa Repubblica Marinara. Addirittura, il rossocrociato, al pari del glorioso Leone di San Marco, della Croce di San Giorgio di Genova, la croce a coda di rondine di Amalfi è inserito sul campo bianco del tricolore della bandiera della Marina Militare Italiana. Detto quindi della Legge in questione, molto fallace, e nell’auspicio che la vicenda di chiuda rapidamente senza strascichi, resta sempre una cara vecchia regola di vita da osservare che vale per tutti, noi compresi: dove finisce la Legge, inizia il buon senso. O l’assurdo.”
IL PRESIDENTE
(Dr. Stefano Ghilardi)
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