Pisa, mercoledì 27 Novembre 2019, 2020 in stile pisano
Siamo favorevoli alla iniziativa presa dal Comune di Pisa per una valutazione scientifica del potenziale rischio erosione della nostra costa, dovuto alla costruzione della Darsena Europa, per il cui studio anche la precedente Amministrazione aveva previsto 50.000 euro, ma mai realmente erogati. Siamo pure preoccupati per l’intervento di un parlamentare livornese che parlando della Darsena Europa come un’opera fondamentale, non si preoccupa del possibile impatto ambientale : erosione della costa, inquinamento dell’aria e delle acque dell’Area protetta delle Melorie.
Negli anni scorsi gli Amici di Pisa hanno organizzato diversi convegni in merito al fenomeno erosivo evidenziando che il problema c’è ed esiste, tanto da portare il problema sul tavolo del Ministro del passato governo.
Gli studi fatti nel 1910-1970 utilizzando i rilevamenti dell ’Ist. Geografico Militare e dell ’Ist. Idrografico della Marina, portano alla conclusione che il manifestarsi dei fenomeni erosivi erano correlati in maniera determinante alla contemporanea costruzione delle dighe foranee, che ostacolando le correnti provenienti da sud, rendono vulnerabile la costa ai venti di libeccio.
La necessità di fare una valutazione più approfondita dei fenomeni erosivi e dell’apporto della sabbia dell’Arno è auspicata anche dal Prof. Pranzini dell’Univ. di Firenze e da studiosi come il Prof. Gentilini.
Qui bisogna parlare anche delle lamentele degli abitanti di Collesalvetti e Calambrone per le maleodoranze, l’inquinamento dell’aria e le piogge acide causate dall’anidride solforosa generata dalla combustione degli oli utilizzati dai motori marini. Poiché non esiste un regime sanzionatorio obbligatorio neanche da parte dell’ARPAT, non vorremmo che fosse concesso in deroga l’attracco in banchina alle navi che non fossero dotate di adeguati abbattitori (scrubber) delle sostanze inquinanti contenute nei fumi.
Vogliamo sottolineare inoltre le giuste preoccupazioni dei balneari, che oggi si fregiano del riconoscimento della “Bandiera blu”, per l’inquinamento delle acque e l’ingresso di specie aliene (p.es.: microalghe potenzialmente tossiche tipiche di aree tropicali ; vedi fonti ISPRA ) contenute nelle “acque di zavorra” pompate dalle navi nei porti di Cina, India etc. e qui scaricate.
Quindi evidenziamo che il problema c’è e non è solo di erosione, ma anche di inquinamento.
Il Presidente
(Dr. Stefano Ghilardi)
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