Approvato l’atto di indirizzo sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e illustrato dalla prima firmataria Irene Galletti (M5S). Impegna la Giunta per la redazione di specifiche disposizioni riferite al Parco e alle aree esterne
Creare “nuove regole condivise” per “un’agricoltura di qualità”, prevedendo nel Piano integrativo del Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, e nel relativo regolamento, “specifiche disposizioni che vietino nell’area del parco e in quelle esterne, l’utilizzazione agricola di residui derivati da processi di depurazione delle acque reflue di qualunque provenienza e di fertilizzanti ottenuti da processi di recupero dei rifiuti”. È quanto prevede la mozione sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, illustrata in aula dalla prima firmataria Irene Galletti (M5S), che ha ringraziato il collega Antonio Mazzeo (Pd) e approvata con voto unanime.
Il testo prende le mosse dalle maleodoranze registrate nel corso di questo mese nelle aree esterne al parco, e precisamente nella frazione di Pisa, a San Piero a Grado – la Vettola. Lì, a seguito di segnalazioni dei cittadini e di accertamenti da autorità e enti preposti (tra cui Arpat), si è ricostruito che sui circa 200 ettari dell’azienda agricola si era sparso un fertilizzante – detto “gesso di defecazione” – “ottenuto probabilmente da processi di recupero dei rifiuti”, e classificato come “correttivo del terreno e proveniente da un’azienda bresciana”. Si è anche accertato che per lo stoccaggio di questo materiale, un’azienda agricola ha realizzato due vasche d’acciaio di contenimento del fertilizzante, senza il nulla osta del parco, i titoli edilizi necessari e l’autorizzazione paesaggistica.
Vista la procedura per il nuovo Piano integrato del Parco, la mozione ritiene necessario “prevedere una norma che eviti che si ripetano situazioni di questo tipo”, così come invocato da “centinaia di persone”, tra cui residenti e rappresentanti delle istituzioni e del Parco.
Presidente e Giunta regionale sono dunque impegnati a “portare avanti un percorso partecipativo”; a valutare la possibilità di predisporre una legge regionale che definisca un quadro più articolato di disciplina della normativa nazionale; a portare all’interno della Conferenza Stato-Regioni una proposta di ridefinizione della normativa di maggior tutela verso gli aspetti relativi all’ambiente e alla salute pubblica.
CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
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