E questi " decaloghi " contro la malamovida, stilati tra comune di Pisa ed associazioni di commercianti, sono sicuramente dei palliativi, non certo la cura contro la malamovida ed i suoi gravissimi effetti collaterali, fatti di degrado e soprattutto spaccio ed ubriachezza molesta. Piazza delle Vettovaglie come il resto del centro storico di Pisa, non si risolleva dalla situazione attuale di assoluto degrado, con scarne regolette che ovviamente la massa d' incivili non rispettera'. Occorre coraggio politico, ed a palazzo Gambacorti si dovrebbe cambiare pagina, dicendo NO a questa Pisa, ridotta a birrificio ad uso delle decine di migliaiai di studenti o nullafacenti, che soggiornano a Pisa ed arrecando enormi problemi di vivibilita' e decoro. Seguire l' esempio di Lucca, che ha salvato il suo tessuto commerciale ed artigianale, evitando l' invasione di minimarket indopachistani e kepabbari vari. che con le loro attivita' commerciali oltraggiano l' immagine della nostra citta' , ridotta ad un suk afroasiatico. Basta quindi con la concessioni di nuove licenze a locali della movida , birrerie, pub, ed altri e dare incentivi a commercianti ed artigiani che voglio aprire una nuova attivita' in centro storico. E dura lotta contro il mercato degli affitti agli studenti, colpendo chi affitta esentasse ed al nero, ed incentivando la riqualificazione urbanistica e residenziale nel centro storico cittadino, evitando che esso diventi un mega albergo per turisti, con ulteriore degrado cittadino. Quanto all' Universita' di Pisa e le sue decine di migliaia di studenti, si dovrebbe urgentemente pensare ad un suo decentramento, a Cascina, Tirrenia, Pontedera, perche' la situazione e' insostenibile, Pisa non puo' sopportare la presenza di decine di migliaia di studenti fuori sede, che oltre ai noti problemi di degrado ed ordine pubblico, alterano in maniera gravissima il mercato degli affitti e delle compravendite immobiliari determinando danni economici enormi alla citta'.
ENNIO MASSI
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