“Ospiti”, “rifugiati”, “richiedenti asilo”, chiamateli come volete, residenti nel centro accoglienza ex Cottolengo in via San Jacopo nel comune di San Giuliano Terme, pare appartengano alla fascia dei “fortunati”, infatti, non sono sfruttati per raccogliere pomodori, né per vendere inutili ninnoli per le strade, né tanto meno a fare i posteggiatori abusivi, ma passano il loro tempo bighellonando per la città o giocando calcio in un campetto in via di Gello, sono curati nel vestire ed hanno tutti il cellulare attraverso il quale fanno interminabili conversazioni; usufruiscono gratuitamente, credo, - non ho mai visto esibire un biglietto o un abbonamento - della LAM rossa, e il loro mezzo di trasporto ricorrente è la bici - e che bici! -, hanno l'assistenza sanitaria gratuita e pure la precedenza in caso di ricovero.
Nel centro suddetto c'è chi lava, stira, ordina e cucina per loro, c'è una sala ricreativa, la TV ed il famigerato wi-fi, un resosrt, un villaggio vacanze per stranieri gestito, si dice, dalla Croce Rossa, tutto a spese dei contribuenti (?) e (forse) dalla comunità europea (?); di sicuro vitto, alloggio e svago, sono offerti gratuitamente a giovani di sana e robusta costituzione, tutti di età inferiore ai 35anni la cui maggioranza è di sesso maschile - donne forse una su 20 - che, ci raccontano, sono scappati dalla guerra, dalle pestilenze, dalla miseria e dalla fame, tutte atroci sofferenze che però sui loro volti non si leggono, tutt'altro, ma poi nel caso fosse vero, perché dovrebbero fuggire vigliaccamente abbandonando cinicamente tutta la famiglia, non avrebbe alcun senso.
Premesso ciò, mi chiedo: perché alle 05:30 di ieri mattina gruppi di “migranti” pedalavano di gran lena nel rientro al centro accoglienza, presumibilmente dopo aver passato l'intera notte fuori, di cui non è dato sapere dove e come, e perché un altro gruppo usciva dal centro si dirigeva verso Pisa?
Di solito a quell'insolita ora per strada c'è' solo poca gente che entra o esce da turni di lavoro, ma costoro non mi risulta che vadano a timbrare cartellini.
Questa storia poi dura da sempre, in pratica dal momento del loro insediamento ed è estremante facile incontrali transitando sulla via San Jacopo anche in altre ore del giorno e della notte - chi ha occasione di passarci o abita nelle vicinanza può tranquillamente confermarlo - e sincerante la cosa mi infastidisce non poco, primo perché non capisco la totale assenza di controlli e secondo perché vederli spassarsela in quel modo per chi va o viene dal lavoro, fa girare un po' parecchio i koglioni.
MASSIMO ROSSI
PS: ed a completamento di questo editoriale di Massimo Rossi, sarebbe utile chiedersi se da parte della Prefettura e Questura di Pisa c' e' la volonta' d' indagare su queste strane escursioni di questi sedicenti profughi senegalesi e gambiani che notoriamente fuggono dalla " guerra in Siria ", passeggiate notturne in bici alle 5.30 con tanto di zainetti appresso e dove al loro interno notoriamente ci sono pastiglie alla menta, ovviamente per rinfrescarsi dopo queste estenuanti pedalate notturne...
E.M
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