CHI TACE ACCONSENTE...

 Ed ancora si registra " fragoroso ed assordante " silenzio in merito alla violenta aggressione subita da due giovani militanti di Azione Universitaria, da parte di una decina di appartenenti ai centri sociali e sicuramente sedicenti studenti fuori corso di 30 - 40 anni d' eta' come minimo. Un grave atto di violenza politica che riporta indietro nel tempo, ai famigerati anni di piombo, dove l' estremismo marxista tentava con la violenza ed il terrorismo di prendere il potere in Italia. Un grave atto di violenza politica che come detto registra al momento il silenzio assordante del rettore dell' ateneo pisano, dei partiti di sinistra , Pd in testa e della stampa cittadina, dal Tirreno a testate come Pisa Today, organi di stampa ridotti a grancassa elettorale della sinistra. Ma in merito a questi silenzi ed omissioni, vale sempre il motto : chi tace acconsente... DOTT PROF BRUNO KERNER

LA REGIONE AFFIDA ALLE UNIVERSITA' L' ATTIVITA' DI MONITORAGGIO A TUTELA DELLA BIODIVERSITA'

Per tutelare il patrimonio di biodiversità della Toscana è partito Monito-rare, un progetto che la Regione ha affidato alle Università di Pisa, Firenze e Siena (con il coordinamento di Bruno Foggi, botanico dell’Ateneo fiorentino) e che viene presentato oggi al pubblico nel convegno “Governare la biodiversità” che si svolge a Firenze. Obiettivo del progetto è quello di monitorare gli habitat e le specie vegetali e animali come richiesto dalla Direttiva Habitat dell’Unione europea; gli esiti dell’indagine confluiranno quindi nel rapporto nazionale curato dal Ministero dell’Ambiente che l’Italia invierà alla Commissione europea.

«Per la prima volta in Toscana – spiega Gianni Bedini, responsabile del progetto per l’Università di Pisa – sperimenteremo sul campo i metodi di monitoraggio stilati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) applicandoli a circa cinquanta specie di animali e piante. I dati che raccoglieremo entro la fine dell’anno serviranno sia a validare o ricalibrare i metodi di monitoraggio, sia ad aggiornare le conoscenze sulla distribuzione delle popolazioni investigate e sui fattori che ne minacciano la sopravvivenza».

Qualche esempio? Piante minacciate dall’eccessivo prelievo come il bucaneve o il pungitopo o specie che sono a rischio come il piccolo quadrifoglio d’acqua, ormai quasi scomparso nelle zone umide per via dell’inquinamento e che sopravvive con piccole popolazioni solo nella zona di Pisa. E ancora rane, raganelle e salamandre, specie minacciate sempre a causa dei cambiamenti ambientali.

«Tutti quanti condividiamo una fortissima motivazione a lavorare sulla conservazione della biodiversità toscana mettendo a sistema le nostre competenze e conoscenze in materia di distribuzione e demografia delle popolazioni da monitorare – conclude Bedini – nei prossimi mesi abbiamo in agenda degli incontri plenari per affrontare le criticità tecnico-scientifiche del monitoraggio e delle riunioni tecniche più ristrette per verificare il rispetto del  cronoprogramma e l’adempimento degli obblighi amministrativi».
UNIPI

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