Prova di carattere del Pisa : 2 a 2 in rimonta contro il forte Catanzaro

  Ed un Pisa quadrato ed orgoglioso, riesce a rimontare lo 0 - 2 fin qui raggiunto dai calabresi e coglie un prezioso punto in ottica playoff. Catanzaro che era partito in quinta, siglando la rete del vantaggio dopo appena 30 secondi di gioco, con Pontisso , il quale siglava la sua prima rete in campionato. Reazione rabbiosa del Pisa che creava tanti occasioni e colpiva una traversa ad inizio secondo tempo con Bonfanti. Dopo l' ennesima grande occasione per pareggiare sprecata da Marin, il Catanzaro siglava la rete del raddoppio con Ambrosino servito da uno scatenato Vandeputte. Ma i neroazzurri trovavano accorciavano le distanze con il neo entrato Moreo ed infine al 37° Marin faceva esplodere l' Arena con un suo tiro deviato che ingannava il portiere calabrese Fulignati. Un pareggio ottenuto di forza e con grande orgoglio che consente ai neroazzurri di raggiungere temporaneamente l' ottavo posto con 45 punti , tutto in attesa delle partite delle rivali del Pisa nella corsa

IL PARTITO INDIPENDENTISTA TOSCANO APRE LA CAMPAGNA TESSERAMENTO PER IL 2016/ 2017

In vista delle prossime importantissime scadenze politiche ed elettorali, decisive per il futuro della Toscana e dei toscani, il Partito Indipendentista Toscano, apre ufficialmente la propria campagna tesseramento, rivolta a coloro che intendono impegnarsi fattivamente affinche' la Toscana recuperi la propria sovranita' attraverso i mezzi democratici, il confronto politico ed elettorale. C' è bisogno di lottare ed opporsi a tutti questi partiti romani, padani, a queste false destre e sinistra tutti movimenti politici di fatto al servizio dei poteri finanziari e mondialisti . E soprattutto in realta' dove il conformismo, il clientelismo sono imperanti come le province di Pisa e Livorno occorre organizzarsi concretamente per fare l' unica vera lotta politica fuori sistema. Tale scelta e' ovviamente l' adesione al Partito Indipendentista Toscano di cui di seguito viene allegato il programma politico:

Programma Politico del
Partito Indipendentista Toscano.
Documento della Segreteria Politica del
Partito Indipendentista Toscano
2016
Giugn
Introduzione
Siamo convinti che l’azione politica di un partito si debba basare su una visione del mondo, su dei concetti e su delle idee, che siano le direttrici sulle quali costruire un percorso attivo, per e nella vita sociale, economica e politica. Le quattro dimensioni che guidano questo documento sono rappresentate dalle parole nazione, democrazia, libertà, legalità. I concetti che esse parole contengono sono innumerevoli, e la descrizione di esse parole e dimensioni tramite altri concetti e la descrizione di questi devono creare un tessuto operativo, pratico, che traduca questi concetti e idee in un’azione politica, che è per sua natura un’azione collettiva. La politica infatti si distingue per essere un’azione di gruppo, ed in questo si differenzia dalle attività intellettuali e filosofiche, che sono principalmente attività individuali. La parola libertà si può tradurre in libertà individuale, libertà femminile, libertà di stampa, libertà sessuale, libertà di movimento, libertà formativa, libertà di voto e di essere votati ecc. Questo vale anche per le altre parole che abbiamo elencato, come democrazia, nazione, legalità. Il programma politico che seguirà elencherà, per punti, le dimensioni concettuali che riterremo fondamentali e/o importanti.
Premesse politiche alla presentazione delle proposte per la creazione del Programma Politico del Partito Indipendentista Toscano.
Esistono un documento ed un principio fondamentali (principio che il legislatore italiano ha tradotto in una Legge), che formalmente sono, e che sostanzialmente dovrebbero essere, alla base della vita politica delle nazioni democratiche: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e il principio di autodeterminazione dei popoli.
Sul citato documento e su questo principio, codificato in Leggi approvate dagli stati democratici (degli altri stati, anche se hanno sottoscritto documenti, dichiarazioni o principi, non ci interessa: gli stati non democratici non devono esistere), si dovrebbero basare tutte le decisione politiche dei singoli stati, nessuna esclusa.
Lo stato italiano ha sancito il principio di autodeterminazione dei popoli in una Legge, la Legge 881 del 1977. Questa Legge vincola lo stato italiano al rispetto della volontà dei popoli all’autodeterminazione. Invito a leggere un estratto di questa Legge che lo stato italiano riconosce come sovralegale, al di sopra, dunque, di qualsiasi Legge del proprio ordinamento e come FONTE PRIMARIA INTERNAZIONALE DEL DIRITTO:
PARTE PRIMA
Articolo 1
1. Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo
diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono
liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.
2. Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente
delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali, senza pregiudizio
degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale,
fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale. In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza.
I toscani e le toscane formano un popolo (le stupide diatribe intellettualistiche tra chi disquisisce della differenza tra nazione e popolo, le lasciamo a chi ha tempo da perdere e non vuole mettere in essere reali azioni politiche) e sono dunque una nazione per lingua, storia plurisecolare e cultura, e lo sono stati anche amministrativamente per secoli: la Toscana è dunque una nazione, anche se attualmente non riconosciuta a livello internazionale, il che è un crimine contro il nostro popolo, alla luce del principio di autodeterminazione dei popoli. Essere indipendentisti/e toscani e toscane implica, come primi atti politici personali, il rifiuto contro questo volontario, criminale, interessato mancato riconoscimento della nostra nazione, e la rivendicazione dell’esistenza del popolo toscano: atti questi che il nostro partito deve compiere chiedendo all’ONU il riconoscimento della nostra esistenza come nazione. Quello toscano è un popolo, dunque, su questo nessuno può avere dubbi. Chi ha questo tipo di dubbio, non può essere iscritto in questo partito. E dall’innegabile fatto che quello toscano è un popolo ed una nazione discendono diritti e doveri: il nostro diritto naturale ad essere riconosciuti a livello internazionale, il diritto ad iniziare un percorso di autogoverno, anche se inseriti attualmente nello Stato italiano e nell’Unione Europea, e il dovere a concorrere alla messa in opera di principi e realizzazioni politiche democratiche sia all’interno dello Stato italiano, se pur nell’attiva attesa dell’indipendenza, che all’interno dell’Unione Europea, che nella più ampia vita internazionale. La Democrazia non può essere un sistema di valori accettati in una o più nazioni che si chiudono però in se stesse ignorando le altre nazioni e le altre comunità umane: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo parla esplicitamente di famiglia umana, ed è una locuzione che facciamo nostra. Le dittature, dunque, non devono esistere in nessun paese, e non hanno diritto alcuno di esistere: non sono espressione sana della famiglia umana, ma di un gruppo di persone che umane non sono. Le democrazie, quelle vere, non quelle da operetta, devono agire contro le dittature dovunque esse siano, non intrattenere con esse commerci e affari. Se gli Stati Uniti si fanno pagare il debito pubblico dalla Cina, che è una dittatura comunista, come possono chiamarsi democrazia?
Ricordiamo brevemente che i movimenti indipendentisti, italici ed europei, stanno tentando di ridisegnare un’Europa democraticamente evoluta, basata sul riconoscimento delle nazioni interne all’Europa ma anche di quelle soggiogate nel mondo, esempi su tutti Kurdistan e Tibet, e orientata all’affermazione del principio della democrazia diretta delle comunità locali, che di una democrazia nazionale sostanziale sono la base e la vera fonte di vita, essendo la democrazia un sistema di principi che si autoalimenta dall’azione delle persone e delle comunità, non dalle questure o dai ministeri. Vogliamo ricordare che durante questo processo storico, che dura da decenni, l’indipendentismo europeo ha messo in opera avvenimenti compiuti, ed in itinere, molto importanti: l’avvenuta reciproca indipendenza pacifica della Repubblica Ceca e di quella Slovacca dalla trasformazione della Rep. Cecoslovacca, l’affermazione del Partito Nazionalista Scozzese, l’affermazione in Catalogna di formazioni indipendentiste, la ottenuta indipendenza del Kosovo, riconosciuta da molti paesi a seguito di un semplice pronunciamento del parlamento regionale di quel paese (appiglio questo che ci potrebbe consentire di richiedere l’indipendenza semplicemente con un pronunciamento del Consiglio Regionale della Toscana: nessuno potrebbe negarne la validità), anche quando tutti sanno che il Kosovo, un territorio oltretutto islamico, non è affatto una nazione. Ma prima di chiudere questa introduzione affermiamo che per essere tale, una nazione democratica deve avere viventi in se dei principi reali e non formali: la protezione e la crescita umana, sociale, economica ed eventualmente demografico etnica del popolo del quale è espressione, la legalità intesa non solo come affermazione dei diritti individuali fondamentali ma anche come lotta contro tutte le organizzazioni criminali, la completa separazione tra nazione e chiese di qualsiasi religionela capacità e l’obbligo di difendersi dalla criminalità, dal sopruso politico o mafioso, dalla corruzione, e da pratiche di sopraffazione da qualsiasi parte esse provengano e in qualsiasi modo esse vengano messe in atto, la non discriminazione tra uomini e donne, la completa libertà sessuale di qualsiasi essere umano, la libertà di espressione, la possibilità ed il diritto alla formazione culturale continua per l’intero arco della vita, il diritto alla comunicazione, il diritto a sviluppare fonti di energia proprie, il dovere di lottare contro tutte le dittature del pianeta, contro gli stati religiosi che vogliano imporre tramite teocrazie modi di vivere retrogradi e oscurantisti, e contro tutte quelle entità, organizzazioni e singoli che negano l’esistenza del diritto delle donne e di tutti gli esseri umani a essere soggetti agenti di tutti i principi menzionati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Una democrazia è un sistema di valori vivi, attivi, che ogni essere umano ha il diritto di pretendere vengano resi reali ed il dovere di costruire insieme agli altri nelle organizzazioni comunitarie pubbliche delle quali una democrazia si deve dotare, non una bandierina sul pennone di uno Stato con un sistema parlamentare del quale non è possibile nemmeno scegliere gli eletti, come avviene in italia. Una democrazia difende le frontiere e controlla il proprio territorio centimetro per centimetro, distrugge la corruzione, la criminalità e le cosche criminali dichiarando questo come primo obbligo morale e legale nella propria Carta Costituzionale. Nella Costituzione italiana la parola mafia non esiste, e noi ci chiediamo come sia possibile a combattere qualcosa che non si è nominato nemico primo della Legge, intesa come codificazione dei principi che fondano e che sono linfa vitale di uno Stato (una nazione l’italia non lo è, e comunque sia nella nostra concezione la parola stato ha una connotazione del tutto negativa) legalitario. Una democrazia mette al centro, prima di tutto ed obbligatoriamente, le persone e le comunità che della nazione fanno parte per diritto di sangue, non gli stranieri, se pur con il massimo rispetto, e non si presta, come accade attualmente nello Stato italiano ed in Europa, ad una invasione esterna coordinata e progettata dalle cosche criminali interne ed estere, spesso di marca ed ispirazione organizzativa religiosa, e questo mantenendo contemporaneamente uno sguardo vivo e intero sulle situazioni di tutte le altre nazioni, e non chiudendosi in un gretto localismo fuori dalla storia. Le democrazie non sbandierano principi fondamentali facendo poi affari con Iran e Arabia Saudita, Cina, Siria, Russia, Sudan: paesi che sono dittature che fomentano il terrorismo, la distruzione dell’esistenza femminile, del diritto, e che sono in realtà nemici di ogni convivenza umana libera e di ogni nazione democratica. Una nazione democratica lotta contro e non tratta, mai, con le dittature comuniste, islamiche, fasciste, e di qualsiasi tipo esse siano. Per ultimo, siamo convinti che non solo il diritto, ma il dovere di tutti gli esseri umani e delle comunità, sia quello di autogovernarsi attivamente, e di fare della democrazia un’azione personale e collettiva viva, quotidiana, strutturata.
Politica internazionale
1 – ONU, NATO e posizionamento internazionale. Il Partito Indipendentista Toscano rifiuta l’esistenza dell’ONU e della NATO. Purtroppo non c’è dubbio che sia l’ONU che la NATO siano organizzazioni che stanno promuovendo l’invasione straniera dell’occidente e che abbiano codificato anche formalmente una complicità con le dittature del pianeta, con le quali formano un ormai indistinto sistema economico, politico e militare. Questa costruzione internazionale è di fatto un atto criminale che schiaccia le aspirazioni all’indipendenza e alla sostanziale democrazia di intere popolazioni. Le democrazie, se sono tali in modo sostanziale, sono in lotta perenne contro le dittature e le teocrazie, in qualsiasi forma esse si presentino. Cina, Iran Arabia Saudita, Turchia, Russia, sono dittature. Le democrazie si devono coordinare a livello internazionale, sia a livello politico che militare, in modo totalmente diverso da ONU e NATO, che sono organizzazioni il cui obiettivo strutturale è quello di legittimare i regimi comunisti, islamici e dittatoriali, a favore di precisi interessi economici e degli interessi di poche, riconoscibili multinazionali, interessi che distruggono la libertà di intere popolazioni e di intere generazioni di persone che nelle dittature vivono. Noi rifiutiamo l’ONU attuale e nel modo più completo la NATO, che dovrebbe essere sostituita da un coordinamento militare delle sole democrazie a livello globale, e siamo convinti che le nazioni democratiche debbano creare, nel mondo, l’Unione Democratica delle Nazioni, un’organizzazione con scopi anche militari che riunisca nazioni occidentali e democratiche di tutto il mondo.
2 – Europa, rifiuto dell’Unione Europea e costruzione della Federazione Democratica Europea. Il Partito Indipendentista Toscano, pur prendendo parte attivamente ed in modo legalitario alla vita civile e democratica dello Stato italiano e dell’Unione Europea, ricerca l’indipendenza dallo Stato italiano e propone la completa trasformazione dell’Unione Europea. L’Unione Europea è un’organizzazione di banche, di logge massoniche, di potentati più o meno occulti, di multinazionali, ed è un’organizzazione di natura ed azione strettamente filo islamica. Il nostro rifiuto di tale organizzazione e di tali azioni ultime è netto. Nella nostra visione nessuna organizzazione sovranazionale deve togliere alle nazioni la loro indipendenza, né politica, né economica, né demografica. L’attuale Unione Europea impone regole che distruggono l’indipendenza delle nazioni ed è un organismo nato per soffocare le nazionalità, e non per esaltarle, e che ha per obiettivo la sostituzione etnica delle popolazioni native europee con altre extraeuropee con una politica che non è di accoglienza ma platealmente di invasione, il che prospetta con chiarezza il crimine di genocidio. Il Partito Indipendentista Toscano è un partito naturalmente europeista, ed il nostro obiettivo è la creazione, dalla trasformazione dell’Unione Europea, della Federazione Democratica Europea. Essa dovrà essere non una struttura sovranazionale, ma un coordinamento di nazioni democratiche europee dotate di una loro completa sovranità politica, monetaria, militare, all’interno del quale dovranno trovare posto anche le nazioni non attualmente riconosciute a livello internazionale: Toscana, Veneto, Scozia, Sardegna, Catalogna, Paesi Baschi, Due Sicilie, Corsica ecc. Questa Federazione deve avere, come uno dei suoi principali obiettivi, l’indipendenza e lo sviluppo delle nazioni attualmente non riconosciute: un’Europa di Nazioni e di popoli liberi, e non un’unione di banche private, cosche religiose e criminali.
3 - Il Partito Indipendentista Toscano richiederà formalmente all’ONU il riconoscimento della Toscana come nazione. Una delle conseguenze delle nostre azioni politiche è quella di richiedere all’attuale più grande organizzazione a livello internazionale, anche se di essa non condividiamo l’essenza e le politiche, il riconoscimento del popolo toscano come Nazione. Un atto che può avere delle grandi conseguenze, in quanto il rifiuto da parte dell’ONU di riconoscere la Toscana, così come le altre nazioni non riconosciute, porrebbe l’ONU al di fuori dei principi della legalità del diritto internazionale e dunque automaticamente un’organizzazione senza legittimazione democratica. Ed anche la Legge 881 del 1977 approvata dallo stato italiano è uno strumento contro l’ONU, e ne sancirebbe, anche formalmente, la natura di struttura sovranazionale colonialista al servizio di poteri che negano l’autodeterminazione dei popoli. Non si può infatti dichiarare che il principio dell’autodeterminazione dei popoli è fonte del diritto e contemporaneamente appoggiare l’ONU che tale autodeterminazione nega, come nel caso del Tibet, del Kurdistan, della Toscana e delle altre nazioni europee non riconosciute.
4 - Interventismo internazionale a favore delle democrazie e dei movimenti democratici ed indipendentisti. La conseguenza di aver scelto i principi della democrazia sostanziale come base dell’azione politica porta non solo il nostro partito, ma noi sosteniamo che dovrebbe portare tutte le Nazioni democratiche ad operare concretamente e anche militarmente attivamente a favore di qualsiasi altra organizzazione democratica, sia che essa organizzazione sia uno stato, un partito, un movimento, strutturato o clandestino ecc., che operi in qualsiasi paese contro gli stati e le organizzazioni non democratiche.
5 - Proposte contro la predazione del terzo e quarto mondo e contro l’invasione dell’Europa. I principi di democrazia comprendono la visione degli esseri umani come famiglia umana, e la visione di essa famiglia si basa scientificamente sull’inesistenza delle razze umane. Lo schiavismo, la predazione economica di interi popoli, sono crimini contro l’umanità, e non possono essere azioni accettate da chi basa la propria azione politica sui principi dei valori democratici. Questo vale verso i popoli del terzo e del quarto mondo, questo vale anche verso i popoli europei, fatti oggetto, in questo momento storico, di una studiata e pianificata invasione da parte di ben determinati interessi ed organizzazioni economiche e politiche, religioni, regimi teocratici ed elite statali europee. I paesi occidentali, fautori dello schiavismo posteriore alla scoperta delle Americhe, hanno il dovere di rispettare i paesi ed i popoli africani, asiatici, sudamericani, ed i nativi di essi continenti, e questo principio di rispetto economico, culturale e politico dovrebbe essere inserito nelle Costituzioni di tutti i paesi democratici. E lo stesso rispetto lo esigiamo noi nativi europei dagli altri popoli. Un partito politico deve farsi carico di questa del genere umano, e basare su di essa visione la propria impostazione ed azione politica sia interna che internazionale: la nostra rivendicazione dell’indipendenza si basa sul diritto di un popolo di esistere e di autodeterminarsi e sul suo diritto/dovere di evolversi, svilupparsi ed affermarsi nel rispetto degli altri popoli e nel rifiuto delle dittature e delle ideologie violente. Le proposte del nostro partito riguardo le problematiche dello sfruttamento economico dei paesi più poveri non possono prescindere da detti principi, che informeranno anche la nostra determinazione nel difendere il nostro popolo ed i popoli europei dall’attuale invasione e tentativo di distruzione demografica, economica, sociale e politica da parte di organizzazioni estere ed interne.
6 - Contrarietà ai trattati TTIP e CETA. Il Partito Indipendentista Toscano si oppone a trattati come TTIP e CETA, che distruggono la sovranità popolare dei popoli europei e introducono il principio del colonialismo economico e legale contro i popoli del territorio europeo.
Politica interna
7 - L’uscita dallo Stato italiano e nascita della Nazione Toscana tramite un referendum. Il Partito Indipendentista Toscano ha come suo principale obiettivo quello di mettere in opera un referendum tramite il quale ottenere l’indipendenza dallo Stato italiano. Il Regno d’Italia annesse la Toscana ed altri Regni italici, tramite dei plebisciti truffa o organizzati e controllati spesso in modo violento dai militari: plebisciti che, è stato storicamente dimostrato, non avevano, e a nostro avviso non hanno, nessuna validità. Noi ripercorreremo questa strada politica democraticamente, sull’esempio di quanto avvenuto recentemente in Scozia e Catalogna, chiedendo la messa in opera un referendum che sancisca l’indipendenza della Toscana.
8 - Alleanze del Partito Indipendentista Toscano. Il Partito Indipendentista Toscano non si allea elettoralmente con partiti unionisti italiani né non italici, ma solo con partiti indipendentisti toscani, o italici, o appartenenti ad altri stati, o con partiti facenti parte di stati-nazione. Il motivo di questa impostazione è che il nostro partito persegue l’indipendenza anche formale del popolo toscano e la nascita di una Nazione Toscana: impossibile dunque risulta l’alleanza con partiti che dichiarano la loro fedeltà formale a uno stato o ad un’unione di stati che negano sostanzialmente l’esistenza del popolo toscano.
9 - Il territorio toscano come proprietà di tutto il popolo toscano e l’immigrazione come crimine se staccata da un controllo popolare diretto. Quello della proprietà del territorio toscano da parte del nostro popolo è un punto fondamentale, sul quale si gioca la tematica della lotta per la democrazia. Le democrazie, nel mondo, sono pochissime, a confronto agli stati dittatoriali di vario genere. Le migrazioni di massa sono uno dei modi per distruggere ciò che resta della democrazia, portando nel mondo libero popolazioni che non hanno mai vissuto l’evoluzione dei principi del diritto e della democrazia, e dunque portatrici di profonda violenza, e che non conoscono, né concepiscono, né forse concepiranno e costruiranno mai in modo collettivo, nei loro paesi, i concetti di libertà, democrazia, libertà femminile, laicità dello stato/nazione, e che portano con se l’infezione mortale, per la democrazia, della religiosità più gretta e oscurantista. Il territorio di una nazione, di qualsiasi nazione, deve essere inviolabile, e un territorio è l’area fisica dove un popolo, per inviolabile e fondamentale diritto sancito internazionalmente, deve poter esercitare la propria sovranità, dove deve poter sviluppare le proprie potenzialità, dove deve poter perseguire il proprio diritto a raggiungere gli stadi successivi del proprio sviluppo sociale, politico, economico, in una parola, umano. L’inviolabilità del territorio di una nazione è insito nei principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Non è comprensibile infatti come un individuo e un popolo possano godere del diritto alla sicurezza, alla legalità, alla vita, alla giustizia, al proprio sviluppo personale e collettivo, se non si ha un territorio dove esercitare questo diritto: sarebbe, ed è, un assurdo. Non è possibile fare delle scelte economiche aderenti al principio di realtà nazionale indipendente, se non c’è un territorio dove gestire le proprie risorse agrarie, minerarie, industriali, ed umane. Un popolo (lo “stato” è un altro tipo di entità, qui ci si riferisce ad un controllo popolare diffuso e non dipendente da strutture di amministrazione nazionale facenti capo spesso al dominio delle elite e non alla democrazia sostanziale) non ha potere effettivo sul proprio territorio se non lo controlla direttamente tramite propri organismiE un popolo non può avere il diritto a opporsi all’invasione straniera se non esiste il principio secondo cui un territorio è di un popolo perché gli appartiene di proprietà. Esaminando la situazione dei paesi europei, vediamo che gli Stati dell’Unione Europea impediscono, in modo criminale e illegale, ai popoli di esercitare il loro diritto ad un controllo diretto del territorio tramite propri organismi, e questo va a vantaggio diretto di ben determinati potentati che formano caste economiche e politiche che vogliono distruggere tramite l’immigrazione, organizzata da entità criminali, la libertà europea e il diritto al lavoro, alla vita e alla riproducibilità delle condizioni della propria sopravvivenza delle nostre popolazioni, mascherando questo atto criminale e violento dietro il “diritto all’emigrazione” di altri popoli che sono organizzati per la quasi totalità e trasportati nei territori europei da mafie, spesso facenti capo a organizzazione religiose. Il “diritto all’emigrazione” è un crimine. Economicamente, l’immigrazione serve a distruggere la possibilità contrattuale degli appartenenti alle nazioni native di fronte alle imprese. Dal punto di vista politico e demografico, l’entrata di un numero senza limite di immigrati pone gli appartenenti ai popoli nativi sotto attacco e sotto diretta, quotidiana minaccia. Le organizzazioni criminali straniere controllano il territorio dove si insediano. Lo stato italiano non è assente, come si dice, dai territori, ma al contrario, agisce attivamente a favore dell’invasione degli immigrati tramite un’accondiscendente complicità, perché obbedisce ai potentati italiani. L’immigrazione, dunque, in questo momento storico è un movimento messo in opera dalla organizzazioni criminali italiche e straniere, che muovono milioni di persone per esportare, radicare e far fiorire le proprie attività malavitose a favore delle elite economiche, che in ogni stato europeo corrispondono a poche migliaia di famiglie. Dunque, oltrepassare una frontiera è un crimine, anche perché riguardo ad essa immigrazione nessuna autorità europea ha mai detto di voler porre un limite, il che è palesemente un atto di guerra interno da parte degli Stati europei contro le “proprie” popolazioni native. Oltrepassare una frontiera è un atto illegale anche nel caso di un richiedente asilo: è il popolo ospitante che deve decidere se la persona che chiede asilo debba ottenere la possibilità di oltrepassare un confine; inoltre che un richiedente asilo debba godere dei diritti civili dei nativi della nazione ospitane è un assurdo: egli ha solo il diritto a non morire di fame e di freddo, di essere curato e il dovere di accettare di essere rimandato da dove viene al più presto, se pur in stato di sicurezza. Il fatto che questi invasori abbiano la possibilità di movimento, di lavorare organizzati dai caporali distruggendo il mercato del lavoro dei nativi, di spacciare e di delinquere, è una chiara azione criminale da parte degli Stati contro le popolazioni europee ed una distruzione del Diritto alla Sicurezza, sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Sappiamo che le richiesta d’asilo, sono in realtà quasi sempre ingiustificate, lo dichiarano il Ministro dell’Interno italiano ed i ministri di tutta l’Unione Europea, e che dunque il grosso dell’immigrazione è illegale. Uno Stato di diritto deve espellere tutti gli stranieri clandestini, e deve affidare a organismi popolari, non statali, la decisioni su chi deve poter rimanere e a quali condizioni. Il controllo diretto amministrativo da parte di un popolo si dovrebbe effettuare tramite delle Commissioni Comunali di Cittadinanza, organi che dovrebbero essere creati dai Comuni, nei quali dovrebbero essere ammessi alle decisioni esclusivamente gli appartenenti ad un popolo residenti in un determinato territorio.
10 – Ius Sanguinis e determinazione per Legge chi appartiene al popolo toscano. Il Partito Indipendentista Toscano proporrà ed appoggerà in ogni sede Leggi che consentano che la concessione della cittadinanza di qualsiasi nazione ad ogni individuo sia susseguente all’applicazione di una Legge basata sullo Ius Sanguinis.
11 - La Banca Nazionale Toscana, il controllo della produzione della moneta e forme popolari del controllo sul credito. Il Partito Indipendentista Toscano è a favore della creazione di una Banca Nazionale Toscana. La Banca Nazionale Toscana deve essere di proprietà di tutti gli appartenenti al popolo toscano, i cui membri devono essere automaticamente possessori di un titolo di proprietà su tale azienda nazionale, la cui amministrazione, staccata dall’amministrazione nazionale/statale, deve provenire da organismi popolari che abbiano base in ogni Comune e detenere il potere assoluto della produzione della moneta. Una nazione che non produce e non controlla la sua moneta è automaticamente schiava di altre nazioni o organismi esterni. Facciamo notare che la Banca d’Italia non è statale ma privata, e così la Federal Reserve statunitense. Ogni Comune deve avere una filiale della Banca Nazionale Toscana e le amministrazioni comunali, anche tramite delle apposite Consulte del Credito, devono controllare la propria filiale di riferimento, i cui dipendenti e i cui organismi, come detto, devono essere composti da nativi toscani e controllati dalla popolazione del Comune. Scopo di detta Banca è quello esclusivamente di erogare finanziamenti alla popolazione e alle aziende toscane per acquistare immobili o beni, aprire o condurre aziende o per poter sostentarsi. Detta Banca non deve avere attività di borsa ma lavorare esclusivamente per finanziare le attività del popolo toscano
12 - Il lavoro, l’imprenditoria, il cooperativismo. Il Partito indipendentista Toscano considera il lavoro, sia dipendente che imprenditoriale, un imprescindibile interesse nazionale, e lo lega definitivamente all’imprescindibile diritto assoluto della popolazione toscana di vivere e di riprodurre le condizioni della propria esistenza attuale e futura all’interno del territorio toscano. Il diritto al lavoro è per i toscani e le toscane un diritto umano sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che vale all’interno del proprio territorio per tutti i popoli. Il Partito Indipendentista Toscano chiederà, nell’alveo delle Leggi vigenti, alle amministrazioni pubbliche italiane di qualsiasi tipo, in primis i Comuni, di creare delle liste di toscani e toscane nativi, che soli sono e devono essere i beneficiari principali dei posti di lavoro, di tutti i posti di lavoro, in qualsiasi amministrazione ed azienda, pubblica e privata. Le Leggi che consentono agli immigrati di lavorare al posto dei toscani devono essere combattute e cancellate in quanto crimine contro il principio di autodeterminazione del popolo toscano. Le aziende, in Toscana, dovrebbero essere per Legge, esclusivamente di proprietà di toscani e toscane, e le aziende straniere, quelle ammesse nel territorio, dovrebbero essere autorizzate da organismi popolari a base comunale, non dovrebbero in nessun caso provenire da dittature e teocrazie e dovrebbero comunque avere comproprietari toscani. Stessa impostazione vale per i capitali di provenienza straniera: essi non dovrebbero provenire né fare capo a Stati non democratici o ad aziende che siano poste in stati non democratici, o fare capo a persone di non chiara e comprovabile provenienza, che non possano dimostrare la propria identità e la filiera con la quale abbiano ottenuto detti capitali. Richiamiamo con forza gli articoli della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo che riportano il diritto alla sicurezza come diritto imprescindibile. Lo Stato italiano deve dimostrare di poter certificare l’effettiva identità delle persone straniere che transitano e operano nel territorio toscano, e la filiera dei fondi in loro possesso, al di là del trattato di Schengen, documento che non è al di sopra della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Il Partito Indipendentista Toscano è a favore sia dell’impresa privata che del cooperativismo, che sia messo però in atto sotto Leggi che garantiscano che esse cooperative siano controllabili e reali, e non coperture per aziende private di fatto.
13 - La Prostituzione. Il Partito Indipendentista Toscano considera e definisce la prostituzione, generalmente, un crimine contro l’umanità, perché risultato di un fenomeno messo in opera da organizzazioni criminali. La prostituzione di singole persone è un fatto di assoluta marginalità, difficilmente separabile comunque da quello organizzato, quasi mai scindibile da connessioni illegali, ma spesso di implicazioni estremamente negative sul piano sociale. Coloro che fanno prostituire le figlie ed i figli, come la cronaca ci riferisce, commettono un reato gravissimo, per le leggi occidentali, e non hanno diritto di appartenere ad una società civile. La prostituzione è un fenomeno, nei suoi tratti generali, criminale organizzato, di enorme violenza e di enormi dimensioni. I bordelli, così come i marciapiedi o certe boscaglie presenti anche in Toscana sono dei lager, dove si mercifica ciò che mercificabile non può essere, la sessualità, e ogni tolleranza del fenomeno organizzato prostituzione è sia un’azione diretta verso la distruzione della dignità e dell’integrità umana, di uomini e donne, sia una complicità attiva a favore delle organizzazioni criminali. Una comunità che si definisca “umana” e “civile” deve rifiutare qualsiasi possibile esistenza di questo fenomeno, e lo deve combattere in ogni sua forma, nonostante le indubbie difficoltà sia legali che culturali per estirparlo. Dare diritto di esistenza e tollerare fenomeno equivale a tollerare altre devianze come la pedofilia, lo stupro, lo stupro familiare, lo schiavismo: se il sesso diventa di fatto una merce, allora perché porre in essere Leggi che condannino la pedofilia, e contro coloro che si recano all’estero a comprare prestazioni da prostitute/i minorenni?
14 - L’energia. Il Partito Indipendentista Toscano sostiene il principio secondo il quale senza il pieno controllo da parte di un popolo delle proprie fonti di energia non esiste indipendenza. E dunque una nazione deve sviluppare le proprie fonti di energia. Ci risulta consequenziale che una nazione priva di fonti di energia fossile deve sviluppare quelle a disposizione, come quella solare, idraulica, eolica, da legna o cippato. L’energia è uno dei punti focali sui quali si combattono le guerre internazionali, militari e non, per il potere. Attualmente il potere economico, politico e militare appartiene a chi possiede le energie fossili, o che le controlla. Quello della produzione dell’energia non è solo un problema di ecologia o di filosofia della vita sul pianeta: le energie fossili sono lo strumento tramite il quale le multinazionali e gli stati islamici e dittatoriali ad esse legati, iran e arabia saudita in testa, invadono di terrorismo ed estremismo religioso il mondo, di fatto controllandolo economicamente e politicamente. Le energie rinnovabili non dovrebbero avere questa denominazione, ma dovrebbero chiamarsi soltanto energie: sono le altre energie che dovrebbero chiamarsi energie inquinanti, o non rinnovabili. La scelta di sviluppare l’energia solare ed altre energie, la scelta di costruire in modo energicamente corretto, la scelta di investire in modo decisivo nella ricerca in questi settori e il progetto di creare industrie nazionali pubbliche che producano tecnologie e prodotti per sfruttare dette energie, è un punto fondamentale anche per la ricostruzione della democrazia in Europa, perché senza la liberazione dall’economia delle multinazionali legate alle teocrazie, non esiste possibilità di democrazia. Il Partito Indipendentista Toscano è a favore di una parcellizzazione della produzione e della proprietà delle energie rinnovabili, come ad esempio il possesso di un impianto solare e di un impianto microeolico, e auspica e agirà per una proprietà popolare anche dei grandi impianti di produzione. I piccoli impianti appartenenti privati di produzione di energie rinnovabili dovrebbero essere costituzionalmente posti al di fuori di qualsiasi tassazione, anche con lo scopo di favorirne la diffusione.
15 - Acqua pubblica – L’acqua è un bene fondamentale per la vita umana, e deve essere di proprietà e gestione pubblica, in quanto bene comune. Il referendum vinto dai popoli italici a favore della ripubblicizzazione dell’acqua e poi ignorato dallo Stato italiano è l’esempio che la gestione dell’energia è decisiva in un paese. Il Partito Indipendentista Toscano metterà in pratica ed appoggerà ogni iniziativa politica per riportare sotto il pieno controllo pubblico, attraverso i Comuni, la gestione del ciclo delle acque toscane.






GABRIELE DEL SETTE
PARTITO INDIPENDENTISTA TOSCANO
PROVINCIA DI PISA
massonigus@gmail.com

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