Repubbliche Marinare: Comitato cittadino al lavoro per la 69esima edizione

Nei giorni scorsi la prima riunione operativa a Palazzo Gambacorti Si è tenuta nei giorni scorsi a Palazzo Gambacorti la prima seduta del rinnovato Comitato cittadino delle Repubbliche Marinare. All’ordine del giorno l’organizzazione della 69esima edizione dell’appuntamento e l’avvio del lavoro di programmazione delle attività per il mandato 2023-2028. L’assessore alle tradizioni della storia e dell'identità di Pisa ha fatto il punto sull’organizzazione dell’edizione del 2024 e sulle problematiche emerse in sede di Comitato generale in merito all’individuazione della data della manifestazione. Al momento l’appuntamento è previsto per il 14 settembre a Genova ma Venezia ha espresso delle perplessità su questa data perché nello stesso giorno è in programma anche la Regata di Burano. L’assessore allo sviluppo sportivo delle regate ha invece affrontato gli aspetti tecnico-sportivi dell’evento, illustrando le principali novità di quest’anno. Per la prima volta gli atleti possono utilizz

IL CASO DELLE TRE PROFUGHE ETIOPI DI CUI LA PREFETTURA DI PISA IMPOSE L' ACCOGLIENZA AL COMUNE DI CASTELNUOVO VAL DI CECINA , APPRODA IN SENATO

Ed il senatore Maurizio Gasparri ( Fi ), porta il caso delle tre profughe etiopi che nei giorni scorsi la prefettura di Pisa ha disposto di accogliere al comune di Castelnuovo Val di Cecina con il sindaco Ferrini che aveva risposto duramente a questo ennesimo " dicktat " dichiarando su Fb di non essere stato minimanente avvertito dai vertici della prefettura pisana. Ora il caso approda in Senato con un' intervento del senatore Maurizio Gasparri, intervento durissimo nei confronti dei vertici prefettizi pisani. Ecco il testo dell' interrogazione :

nel mese di giugno 2015, dopo numerose riunioni presso la Prefettura di Pisa e vari contatti telefonici, il sindaco di Castelnuovo di Val di Cecina (Pisa) ha scritto al prefetto di Pisa per dichiarare l'assoluta indisponibilità del Comune da lui amministrato a collaborare per la ripartizione di profughi secondo modalità concertate tra la stessa Prefettura di Pisa e la quasi totalità dei Comuni della provincia;
il sindaco ha sempre sostenuto la sua tesi secondo la quale il Comune fosse indisponibile a ricevere ulteriori immigrati e, dopo esser stato contattato telefonicamente, non ha più preso parte ad alcuna riunione tenutasi in Prefettura inerente al tema, per confermare la fermezza della propria posizione;
nel corso del pomeriggio del 7 giugno 2016, sono state condotte nell'atrio del Comune tre donne, di presunta nazionalità etiope, da parte di un membro della Croce rossa italiana che avrebbe dichiarato di eseguire un indirizzo della Prefettura, senza avere con sé documentazione scritta in proposito;
egli si sarebbe limitato a consegnare, per le vie brevi, al sindaco un foglio senza intestazione alcuna, scritto a mano e recante tre nominativi e tre date di nascita;
le tre ignote signore hanno ugualmente ottenuto ristoro e sono state ricoverate come semplice azione di soccorso umanitario;
da notizie in possesso dell'interrogante, risulta che il sindaco, ritenendo che la procedura adottata non avesse avuto nulla di legale e di razionale, avrebbe scritto al prefetto, pretendendo risposte chiarificatrici, in seguito riportate;
a giudizio dell'interrogante, la situazione appare del tutto anomala e paradossale, perché non risulta sulla base di quale norma il Comune debba occuparsi di tre persone delle quali non è noto nulla (se non per sentito dire), in ordine alla loro nazionalità e al loro status (clandestini, migranti, profughi, o altro);
considerato che, per quanto risulta all'interrogante:
il prefetto di Pisa, dal canto suo, all'interno di una missiva indirizzata al sindaco avrebbe affermato che «L'emergenza migranti, connotata innanzitutto dal carattere umanitario, impone precisi obblighi all'Italia, derivanti da Convenzioni internazionali e da leggi dello Stato, in base alle quali occorre provvedere al soccorso e all'accoglienza delle persone che si riesce a trarre in salvo, secondo principi di diritto internazionale riconosciuti e approvati da tutti gli Stati democratici» e che «tali situazioni emergenziali sono caratterizzate dalla imprevedibilità, che spesso non consente la preventiva adozione delle conseguenti misure, in quanto si opera in una condizione di urgenza e necessità volta alla salvaguardia della vita e della dignità di esseri umani»;
inoltre, avrebbe ha affermato che «Anche la Regione Toscana, è coinvolta, al pari delle altre Regioni italiane, nel sistema dell'accoglienza e, grazie alla piena collaborazione dei Sindaci pisani è stato possibile fin'ora far fronte ai continui arrivi, garantendo la più equa distribuzione dei migranti in tutti i Comuni della provincia» e che «Peraltro la necessità di un'equa distribuzione dei migranti sui territori, nell'ottica del principio dell'accoglienza diffusa, è stata più volte ribadita anche dal Presidente della Regione Toscana, anche al fine di non gravare eccessivamente su quei Comuni che da subito hanno aderito al sistema dell'accoglienza»;
infine, il prefetto avrebbe informato il sindaco sul fatto che, a livello regionale, presso la Prefettura di Firenze, sia attivo un tavolo di coordinamento, composto dai prefetti, dai sindaci dei capoluoghi, dall'assessore regionale Vittorio Bugli, dal presidente dell'Anci Toscana e da altri soggetti istituzionali interessati alla problematica, volto a individuare le linee operative per ottimizzare il sistema di accoglienza in Toscana;
lo stesso prefetto avrebbe, altresì, ribadito che «Non sono previste ordinanze di assegnazione ai Comuni, ma intese che si raggiungono in sede di coordinamento con i Sindaci; i migranti vengono tutti identificati dagli organi di Polizia, prima di essere inviati alle destinazioni di accoglienza; il loro "status" giuridico è quello di "richiedenti la protezione internazionale"»; gli accertamenti sanitari sarebbero stati effettuati prima di essere trasferiti a Castelnuovo Val di Cecina; quanto al sostegno economico dell'iniziativa, le tre donne migranti dovranno essere gestite da un ente o un'associazione e che quindi «non vi sono assolutamente elementi di illegittimità nell'azione svolta dalla Prefettura in situazione emergenziale»,
si chiede di sapere:
quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per fare chiarezza su quanto accaduto fra la Prefettura di Pisa e il Comune di Castelnuovo di Val di Cecina alla luce dello scambio di note avvenuto fra le due istituzioni;
se non ritenga di dover adottare dei provvedimenti esemplari, vista la procedura adottata dal prefetto di Pisa, a giudizio dell'interrogante del tutto illegale, per quanto concerne l'affidamento degli immigrati ai Comuni italiani;
se non intenda convocare il prefetto di Pisa per comprendere come sia stato possibile giungere ad una tale gestione del problema, a giudizio dell'interrogante approssimativa;
se non voglia ricercare le responsabilità della vicenda, sanzionando gli artefici di un'azione che, ad avviso dell'interrogante, mette a repentaglio anche l'incolumità dei cittadini, considerato che il Comune, in un primo momento, non sarebbe stato in possesso di alcuna notizia sull'identità e sulla salute delle persone affidategli.
(3-03143)

OSSERVATORE TOSCANO

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