Marina : manutenzione straordinaria della rampa per disabili in piazza Sardegna

Lavori in corso a Marina di Pisa per il ripristino della rampa di accesso per disabili alla spiaggia di piazza Sardegna. Si tratta di un intervento straordinario, eseguito da Pisamo, dopo che le mareggiate del mese di novembre hanno reso inutilizzabile la precedente; detto intervento permette di garantire, nel tempo, la stabilità, l’ancoraggio sulla scogliera esistente, la salvaguardia delle strutture dalle mareggiate. La pendenza ovviamente rispetta le normative in materia di percorribilità per i disabili e ha una piazzola di sosta intermedia. Contemporaneamente sono in corso i lavori per ripristinare, sempre in piazza Sardegna, la scala di accesso alla spiaggia, intervenendo con la stessa tipologia di materiali e lavorazione. Terminata la costruzione delle strutture portanti in calcestruzzo, sarà collocata la nuova ringhiera di protezione e realizzata un’illuminazione a led lungo il percorso pedonale. L’importo è di circa 80.000 euro. PISAMO

31 agosto 1943 : Pisa non dimentica

La seconda guerra mondiale colpì Pisa duramente. Il 31 agosto 1943 si abbatté sulla città un pesantissimo bombardamento americano. Furono colpiti in particolare la zona della stazione e di Porta a mare, quartieri che vennero praticamente rasi al suolo, ma anche parte dei quartieri di Porta nuova, Porta a Lucca e Porta fiorentina fino alla Cella; circa un quarto del territorio urbano venne danneggiato o distrutto.
I motivi che spinsero le autorità militari americane a un bombardamento così pesante furono di due ordini diversi. Innanzitutto si volevano colpire le infrastrutture di un importante nodo ferroviario che aveva nelle vicinanze diverse fabbriche riconvertite a scopi bellici tra le quali in particolare la Piaggio che produceva motori per idrovolanti ma anche la Saint Gobain e la Vis che producevano vetro; secondariamente si voleva dare un segnale forte al governo italiano in una fase cruciale delle trattative per l'armistizio che venne in effetti firmato appena tre giorni dopo.
Il bombardamento fu effettuato da 152 apparecchi tra Boeing B17 (Fortezze Volanti) e B 24 Liberator, decollati dalle coste africane con ordigni da 250 e 500 chili di cui alcune incatenate a due a due e legate a grappolo. Le difese antiaeree non furono in grado di opporre alcuna resistenza perché i velivoli americani operavano ad alta quota. Le prime bombe raggiunsero il suolo alle 13:01 e nell'arco di 10 minuti caddero circa 1100 ordigni per un totale di 408 tonnellate di esplosivo. I dati sottostimati della prefettura indicarono 952 vittime, 1000 feriti, 961 case crollate, 551 danneggiate e 952 sinistrate.
Sebbene sia stato di gran lunga il più massiccio, non si trattò tuttavia dell'unico bombardamento subito dalla città. Fino al momento della liberazione, avvenuta nell'estate del 1944, si contarono infatti ben 54 bombardamenti che, unitamente a mitragliamenti e colpi di cannone, portarono alla morte di 1738 civili (gli abitanti ancora presenti in città erano circa 40.000) di cui 175 per lo scoppio di mine. Sulle 142.245 abitazioni preesistenti ai bombardamenti ne andarono distrutte o gravemente danneggiate ben 54.045.
DR PROF BRUNO KERNER

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