Cremonese - Pisa : mister Aquilani chiede " Energia e spirito " alla squadra

 Il tecnico nerazzurro Alberto Aquilani anticipa i temi della partita Cremonese-Pisa in programma per domani, mercoledì 1° maggio alle 12:30, presso lo Stadio “Giovanni Zini”. Con il Pisa impegnato nella lotta per i playoff, i tifosi partono in trasferta: già venduti circa 1.125 biglietti. Mister Aquilani: “Abbiamo un paio di giocatori da valutare, Hermannsson e Leverbe, che hanno dei problemini. Marin credo sia recuperato. Il resto sta bene… La Cremonese è una squadra forte, ha una rosa importante e gioca bene. Sappiamo che affronteremo una partita difficile. Veniamo da una buona partita… Mi auguro che ci sia la percezione di voler fare una grande gara. Il ballottaggio è quotidiano, bisogna fare valutazioni: tutti mi danno la garanzia di essere concentrati. Bisognerà però far fatica, ci vuole energia e spirito… Veloso non ci sarà domani, ci auguriamo di recuperarlo per la prossima. I tifosi ci accompagneranno e faremo di tutto per dargli una soddisfazione, siamo felici che ce ne siano

" SCONFITTA POLITICA " RILEVANTE PER PALAZZO GAMBACORTI

La riammissione del Vicenza in serie B, a scapito del Pisa, che vantava nei confronti della societa' veneta un indubbio vantaggio per meriti sportivi, economici, per serieta' della societa' , sembra essere dovuta alle migliori condizioni di agibilita' dello stadio " Romeo Menti " di Vicenza. Mentre lo stato della vecchia e gloriosa Arena Garibaldi , vetusto e scrostato, lo possono constatare tutti i tifosi. Se in questi anni Palazzo Gambacorti, con i suoi politici sempre presenti sulle tv locali, pronti  a promettere " questo e quello " sullo stadio, avessero fatto seguire alle promesse " i dovuti fatti ", forse oggi pomeriggio, sarebbero state prese altre decisioni dalla Figc,  forse, ribadiamo, perche' stasera vediamo con amarezza e rammarico quanto il Pisa e la citta' di Pisa, abbiamo un irrilevante " peso politico " a livello nazionale. Qualcuno a Palazzo Gambacorti ne dovrebbe trarre le dovute conclusioni.
DOTT PROF BRUNO KERNER

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