Ormai ci si avvia ad un contenzioso legale tra il Consorzio Edilizio " Nuovo Calambrone ", la cordata di famosi imprenditori che ha reccuperato gran parte delle ex colonie , e l' amministrazione comunale pisana. Il motivo del contendere e' l' ingiunzione da parte del comune di Pisa, di efffetturare l' asfaltatura di viale del Tirreno al Calambrone, a carico dello stesso Consorzio. Gli imprenditori non ci stanno, ed accusano l' amministrazione comunale, che a fronte di investimenti effettuati per il recupero del Calambrone, ( dove prima c' erano solo degrado, baracche e nomadi ..) investimendi pari ad oltre 220 milioni, l' amministrazione comunale non ha invece realizzato le infrastrutture ed i servizi promessi. Al Calmbrone per gli imprenditori del Consorzio " Nuovo Calambrone ", " c' è il nulla " , e la colpa e' ovviamente del comune di Pisa. Ma l' assessore ai lavori pubblici del comune di Pisa, ribatte , affermando che " solo dopo aver completato le opere d' infrastrutturazione, ossia i sottoservizi , il comune potra' realizzare le opere di riqualificazione, vedi marciapiedi, parcheggi , rotatorie, illuminazione pubblica, aree verdi ". Intanto la stessa amministrazione comunale sta valutando a livello legale , iniziative per incassare preventivamente le fidejussioni dei soci del Consorzio " Nuovo Calambrone " inadempienti ed in fallimento . Nei prossimi giorni il comune , provvedera poi alla realizzazione del Ponticello alla Cornacchiaia ad uso antinccendio, e la realizzazione dell' asfaltatura di viale del Tirreno , completamente dissestato. Asfaltatura che era a carico del Consorzio " Nuovo Calambrone " ed anche per questo l' amministrazione comunale si avvarra' della facolta' di addebitare le spese ad esso. Commentando queste vicende , penose, per il Litorale Pisano, vicende che parlano di speculazione , cementificazione selvaggia e distruzione del territorio e dell' ambiente, possiamo dire che era previdibile che queste operazioni cementizie e lottizatorie, finissero in questo modo disastroso. Mai come in questo caso va bene il termine " la colpa morì fanciulla ", perche le cause di questo disastro e scempio paesaggistico, urbanistico ed ambientale sono da addebitarsi equamente ad amministrazione comunale ed imprenditori, che hanno voluto questa cementificazione del Litorale Pisano, senza un minimo piano urbanistico sostenibile. Si e' pensato solo al facile lucro, si e' pensato a realizzare le solite villette per turisti e pensionati, un modello economico e turistico da oltre un decennio in crisi profonda e lo testimoniano i
fallimenti a catena di varie imprese edili facenti parte del Consorzio " Nuovo Calmbrone ", che hanno lasciato cantieri incompiuti con ulteriore degrado ed abbandono per la localita', centro balneare un tempo famoso ed oggi che presenta scenari degni di Scampia... A Proposito vergognose le condizioni dell' Anfiteteatro di architettura razionalista ed oggi in completo abbandono, come vergognose le baracche rudere dopo il ponte dello Scolmatore , sicuramente gia' abbattute da un' amministrazione comunale che avesse a cuore il decoro e l' immagine turistica del territorio. Invereconde le condizioni dell' ex ospedale Usa e delle macchie e pinete ridotte a discariche. Mentre dopo il ponte dello Scolmatore accampamenti di giostrai in aree demaniali, e tutto ovviamente " va bene "...
sotto gli " Orrori " del Calambrone.... un ' immagine " devastante " per il Litorale Pisano...
CYRANO MECHI
fallimenti a c
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