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Nell'estate del 1994 dopo lo spareggio retrocessione perso contro l'Acireale in campo neutro, arriva il fallimento della gloriosa società neroazzurra Pisa Sporting Club. Da lì in avanti, il calcio a Pisa rinascerà grazie a Gerbi e Posarelli proseguendo la propria storia con il nome Pisa Calcio. La denominazione Pisa Sporting Club resterà sotto formalina fino al 1998, anno in cui il Principe Michele Passerotti insieme a Stefano Pellegrini e all'ex assessore allo sport Ugo Tonini, ne divenne titolare. L'anno successivo si unisce al Nevilio Casarosa guadagnando così una categoria (il Casarosa militava in seconda categoria), mentre la fusione vera e propria, per ragioni federali, si effettuerà l'anno successivo riprendendo la denominazione Pisa SC (Michele Passerotti darà alle stampe anche la rivista "Forza Pisa" per parlare dello sport pisano e del calcio femminile). Il Pisa Sc partecipò a quattro campionati di Seconda Categoria, conquistando la promozione in Prima al termine della stagione calcistica 2003/2004. Nell'estate 2002/2003 ci fu l'ultimo e decisivo passaggio di proprietà, con l'entrata alla guida della società del noto imprenditore Gianfranco Grassini supportato da Dante Gianfaldoni. Poi all' imprenditore Grassini e' subentrato l' altro noto imprenditore Donati ex presidente del Pisa 1909, che raggiunta l' Eccellenza Toscana con il Pisa Sporting Club, ha poi fatto la fusione con il Ponsacco, e l' antica gloriosa denominazione e' scomparsa. Ora come scrivono molti editorialisti pisani, il " vero simbolo " del Pisa Calcio , giace in un cassetto. Ma la politica, Palazzo Gambacorti si dovrebbe attivare, affinche' il vero simbolo della Pisanita' Calcistica ovvero il Pisa Sporting Club, sia di nuovo proprieta' di Pisa e dei Pisani, che hanno tutto il diritto ad riappropriarsi del loro storico vessillo sinonimo di ardore agonistico e spirito guerresco pisano.

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