Ok per il parcheggio al teatro del Calambrone

 L'idea di Pisamo per un parcheggio temporaneo nella zona del Teatro di Calambrone ci trova molto favorevoli. Tutti sappiamo cosa succede nei fine settimana e soprattutto nel periodo primaverile-estivo quando si riscontrano intensi flussi di traffico sul litorale Pisano e in particolar modo a Calambrone dove oggettivamente scarseggiano i parcheggi. Purtroppo siamo ancora lontani dal poter ridurre l'uso dell'auto privata, magari ripristinando il servizio del vecchio e caro Trammino, o altre soluzioni non facilmente attuabili in tempi brevi, visto che l’estate è alle porte e dobbiamo garantire risposte concrete a chi vive il litorale. Quindi la delibera che a brevissimo andremo ad approvare va nella direzione di favorire la vivibilità dei luoghi dove spesso il parcheggio selvaggio è devastante e dove anche i mezzi di soccorso stentano a passare. Come previsto è un esperimento reversibile, legato allo spazio di un’estate intanto, che da una risposta rapida alle esigenze riscon

LA CITTÀ ECOLOGICA : UN ERRORE LA VARIANTE STADIO

La Variante adottata dal C.C. muove secondo i suoi promotori da un
presupposto “ambientalista”: non consumare terreno agricolo nel luogo
(Ospedaletto) dove è attualmente prevista la realizzazione del nuovo
stadio, secondo il Piano Strutturale del Comune di Pisa.
La Città ecologica non crede che questo sia il vero motivo della variante.
Ci poniamo una domanda: come mai il soggetto che propone di realizzare
il nuovo stadio a Porta a Lucca non è disponibile a realizzarlo a
Ospedaletto?
Forse perché nel progetto si prevede una superficie commerciale di
medie dimensioni di 3650mq di Sul, una superficie di “Somministrazione
Alimenti e Bevande” di 1200mq di Sul, un’area Espositiva del Pisa Calcio
di 320mq di Sul? Forse che tali superfici hanno un valore enormemente
superiore a meno di 200m da Piazza dei Miracoli?
Questo è secondo noi l’unico motivo per cui si vuol fare una scelta tanto
assurda per il quartiere e la città tutta.
Nella previsione attuale l’area dove sorge l’Arena Garibaldi (34.967mq),
di proprietà pubblica, dovrebbe diventare per il 50% (17350mq) a verde
pubblico e parcheggi e per il restante 50% dovrebbe essere edificata. Ma
la previsione edificatoria risulta ancora attuabile? Non è anch’essa
decaduta come quella di via di Gello dopo la modifica della normativa sul
rischio idraulico che vieta nuovi insediamenti residenziali in zone
classificate a pericolosità idraulica elevata (P3 ed R4) come questa?
Comunque se si ha realmente a cuore l’ambiente e la qualità del vivere
nel quartiere la scelta più giusta è a nostro avviso eliminare con una
variante ogni previsione edificatoria e destinare tutti i 34.967mq a verde
pubblico e sportivo. In questo modo, pur facendo lo stadio a Ospedaletto,
si avrebbe un saldo nullo per quanto riguarda il consumo di suolo
e un grande parco pubblico a poca distanza da piazza Duomo. Questa
per La Città ecologica sarebbe l’unica Variante al Piano
Strutturale da fare. Questo sì che riqualificherebbe il quartiere senza
pretendere invece di farlo aumentando in modo rilevante il carico
urbanistico.
Così si restituirebbe anche permeabilità a quell’area a pericolosità
idraulica molto elevata. Lo studio di fattibilità presentato dalle società
proponenti e citato nella VAS prevede invece a pag 49 che in quell’area
la superficie coperta passi dalle attuali 11804mq a 19898mq (+68%)
mentre la Superficie utile lorda da 1738mq a 7982mq (+359%). Nessuno
spazio a verde pubblico al suolo. È così che si pensa di non aggravare il
rischio idraulico?
Oltre tutto la vicinanza con la Torre impone che l’ipotesi di demolizione
e ricostruzione con i problemi legati alla superficialità della falda
acquifera venga preventivamente sottoposta al Gruppo di
Sorveglianza sulla Torre e alla struttura tecnica dell’Opera della
Primaziale Pisana. È STATO FATTO?
Un chiarimento a parte merita la questione della futura proprietà dello
stadio. Ora è del Comune di Pisa. Sembra che sia previsto che il nuovo
stadio sia conferito ad un Fondo d’Investimento Immobiliare che
dovrebbe realizzare l’intervento e gestirlo. A quale valore il
conferimento? Ci sono altre esperienze del genere in Italia? Come viene
garantito l’interesse pubblico in caso di fallimento di altri contraenti?
Sono tante anche qui le domande a cui rispondere prima di approvare la
la Variante.
Sono solo alcune delle considerazioni che abbiamo da fare. Altre le
abbiamo già espresse con le altre associazioni ambientaliste (FIAB e
LEGAMBIENTE). Altre ancora le stiamo elaborando anche per presentare
le osservazioni formali alla Variante adottata.
Associazione ambientalista LA CITTÀ ECOLOGICA

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